190a edizione della newsletter Foodcom DAIRY

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Foodcom Experts
26.09.2023
10 min di lettura
190a edizione della newsletter Foodcom DAIRY

Prodotti più caldi della settimana

Proteine del siero del latte

Le vere protagoniste delle ultime settimane sono state senza dubbio le proteine del siero del latte, in particolare WPC e WPI. Questi prodotti hanno registrato una notevole tendenza al rialzo, trainata da una rapida domanda che ha portato a livelli di prezzo sempre più elevati. La crescente popolarità e la domanda di queste proteine hanno avuto un profondo impatto sulle dinamiche di mercato, portando a un aumento sostenuto dei prezzi.

Liquidi

La crema mostra una notevole forza e si mantiene ad alti livelli. Questa performance costante nel mercato delle creme è sicuramente da tenere d’occhio con attenzione. Il latte crudo sta facendo faville sul mercato spot e i prezzi si stanno avvicinando alla soglia dei 50 centesimi. Il mercato è stato molto dinamico, poiché le forze della domanda e dell’offerta continuano a influenzare questo importante prodotto.

Cheese

La tendenza al rialzo dei prezzi dei formaggi attira la nostra attenzione. I formaggi si mantengono su tutti i livelli, con la Mozzarella in leggero ritardo rispetto al Gouda. L’elevata domanda di formaggio Gouda lo rende in testa, mentre la Cagliata si mantiene anch’essa a un solido livello di prezzo.

Burro

I prezzi del burro hanno registrato una significativa traiettoria ascendente, analogamente all’andamento del formaggio. Questo aumento sincrono sottolinea un cambiamento significativo nel mercato lattiero-caseario, in quanto sia i prezzi del burro che quelli del formaggio stanno aumentando sensibilmente.

Cos’altro?

Europa e Africa

Irlanda

La “grave” riduzione del prezzo del latte “cancellerà 2 miliardi di euro” dai ricavi delle aziende lattiero-casearie nel 2023. Secondo una recente analisi, il forte calo dei prezzi del latte registrato quest’anno dovrebbe portare a una riduzione di 2 miliardi di euro delle entrate degli allevatori nel 2023, con una potenziale diminuzione di due volte della spesa nelle comunità rurali. Si prevede che questa situazione avrà un impatto profondo e duraturo non solo sugli allevatori, ma anche sull’economia rurale in generale, fino al 2024. Il presidente dell’Irish Creamery Milk Suppliers Association (ICMSA), Pat McCormack, ha esortato il Ministro dell’Agricoltura Charlie McConalogue a convocare immediatamente una riunione del forum lattiero-caseario per stabilire una strategia volta a rivitalizzare i prezzi del latte e a sostenere gli allevatori.

UE

Individuato il coronavirus bovino nella maggior parte delle aziende lattiero-casearie europee. MSD Animal Health ha reso noti i risultati del primo studio sul campo che valuta la prevalenza del Coronavirus bovino (BCoV) negli allevamenti da latte in Europa. Lo studio ha rilevato la presenza del BCoV nel sistema respiratorio degli animali nel 73% degli allevamenti, che potrebbe avere un impatto significativo sulla salute della mandria e sulla produzione di latte. Questi risultati sottolineano la necessità di ulteriori ricerche sui coronavirus negli animali e sulle loro potenziali implicazioni per la salute umana.

Le Americhe

USA

La domanda di burro e formaggio sostiene i prezzi del latte. Secondo Bob Cropp, professore emerito dell’Università del Wisconsin-Madison, la produzione di latte negli Stati Uniti dovrebbe rimanere stagnante, con un possibile calo del numero di vacche a causa del calo dei prezzi del latte e degli alti costi dei mangimi. Sebbene i recenti prezzi del latte abbiano mostrato una certa forza, grazie all’aumento dei prezzi del formaggio e del latte, le prospettive generali della produzione lattiero-casearia rimangono incerte. Nonostante l’aumento della domanda interna di formaggio e burro, le vendite di latte fluido sono inferiori ai livelli dell’anno precedente e le esportazioni di prodotti lattiero-caseari sono state messe a dura prova dall’indebolimento della domanda asiatica e dall’aumento della concorrenza europea e neozelandese.

Brasile

CNA e Faesc chiedono misure di sostegno per i produttori di latte e carne. Il mercato del bestiame e dei prodotti lattiero-caseari in Brasile ha registrato un forte calo dei prezzi del latte e della carne bovina, con ripercussioni negative sui margini di profitto e sulla capacità dei produttori di far fronte agli impegni finanziari. In risposta, la Confederazione Brasiliana dell’Agricoltura e dell’Allevamento (CNA) e la Federazione dell’Agricoltura e dell’Allevamento dello Stato di Santa Catarina (Faesc) propongono l’istituzione di una linea di credito rurale di emergenza e misure di recupero finanziario per sostenere gli agricoltori colpiti.

Asia e Oceania

Australia

Il sud-est asiatico è un punto luminoso per gli esportatori di prodotti lattiero-caseari di Australia e Nuova Zelanda. Rabobank individua nel Sud-Est asiatico un mercato promettente per gli esportatori di prodotti lattiero-caseari australiani e neozelandesi, in un contesto di rallentamento dell’economia globale. Il rapporto “Southeast Asia – Transitioning to Better Times” evidenzia il potenziale di crescita dei mercati lattiero-caseari di Filippine, Malesia, Thailandia, Singapore e Vietnam, offrendo prospettive positive per gli esportatori dell’Oceania. Secondo Rabobank, ciò rappresenta un’opportunità favorevole per gli esportatori di prodotti lattiero-caseari australiani e neozelandesi, che tradizionalmente hanno svolto un ruolo significativo nell’approvvigionamento della regione.

Nuova Zelanda

Fonterra registra un enorme profitto. La cooperativa lattiero-casearia Fonterra ha registrato un utile netto quasi triplicato per l’intero anno, con una crescita del 12% del fatturato. Nonostante la debolezza dei prezzi del latte alla stalla, l’azienda ha attribuito questa forte performance all’esecuzione delle sue priorità strategiche. L’utile netto di Fonterra per i 12 mesi terminati a luglio è stato di 1,58 miliardi di dollari, rispetto ai 583 milioni dell’anno precedente, mentre il fatturato è salito a 26,05 miliardi di dollari da 23,4 miliardi. L’azienda ha inoltre rilevato un miglioramento delle prestazioni nei canali del foodservice e degli ingredienti a valore aggiunto, grazie all’aumento dei prezzi dei prodotti e alla maggiore domanda dovuta all’allentamento delle restrizioni di blocco nella Grande Cina.

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