Impatto ambientale negativo della produzione di soia
Questo mese, l’azienda olandese Nutreco, specializzata nella produzione di mangimi per pesci e animali, ha annunciato una nuova politica di approvvigionamento di soia per minimizzare il suo impatto ambientale. La coltivazione della soia è uno dei settori più grandi che guidano la deforestazione, con più di 500.000 ettari di foresta pluviale e savane rasi al suolo a questo scopo. Pertanto, Nutreco ha deciso di formulare e attuare un insieme di linee guida aziendali per quanto riguarda il loro approvvigionamento di soia e olio di palma, che acquistano ogni anno rispettivamente circa 1,5 milioni di tonnellate e 80.000 tonnellate. Il manuale delle linee guida contiene istruzioni sul processo di valutazione per determinare se il materiale è privo di deforestazione e elenca criteri di tracciabilità, acquisto e sostenibilità. Le linee guida sono conformi alla Nutreco Sustainability Road Map 2025 e mirano a diventare un acquirente completamente privo di deforestazione nei prossimi cinque anni.
L’iniziativa è necessaria, poiché un recente monitoraggio europeo della soia pubblicato nel maggio 2020 ha scoperto che solo il 19% della soia utilizzata dai paesi europei proveniva da zone senza deforestazione nel 2018. Inoltre, il 38% del pasto di soia seguiva le normative sviluppate dalla Federazione europea dei produttori di mangimi (FEFAC), e il 19% era certificato con principi di deforestazione conformi a tali normative.
Lo studio condotto dall’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica (FiBL) in Austria ha scoperto che i cambiamenti nell’uso del suolo sono il principale fattore di riduzione delle emissioni di CO2. La ricerca ha confrontato l’impatto ambientale tra il concentrato proteico di soia (SPC) di origine brasiliana e il SPC certificato Europe Soya (ES) al fine di esplorare il potenziale sviluppo della catena di approvvigionamento per l’alimentazione dei salmoni norvegesi. Il Brasile è il maggiore fornitore di soia all’UE; nel 2018 ha consegnato 13,5 milioni di tonnellate metriche del prodotto. La domanda per il settore di coltivazione del salmone norvegese è elevata, con 281.600 tonnellate di SPC importate in Norvegia per l’utilizzo nei mangimi per pesci. Lo studio ha rilevato che l’utilizzo del concentrato proteico di soia Europe Soya nella produzione di salmoni norvegesi riduce le emissioni di CO2 del 41% rispetto al SPC brasiliano predefinito. Donau Soja, che ha commissionato la ricerca, afferma che più della metà della domanda di SPC dai produttori di salmone norvegesi può essere coperta con SPC certificato Europe Soya nel 2021.