Questa settimana abbiamo preparato le 5 storie più importanti del commercio internazionale. Tratteremo argomenti come l’importazione di mais OGM in Messico, le nuove restrizioni europee, l’aumento delle importazioni di latte in Cina, le importazioni alimentari globali e i nuovi programmi del Regno Unito. Buona lettura!
Permessi per l’importazione di mais OGM in Messico nuovamente rinviati
Nel dicembre 2020, il governo messicano ha annunciato il piano per eliminare gradualmente l’importazione di mais OGM e vietare l’uso dell’erbicida glifosato entro il 2024. L’iniziativa fa parte della strategia per proteggere la coltivazione del mais autoctono, il patrimonio gastronomico messicano e per migliorare la sicurezza e l’indipendenza alimentare. Anche se il divieto di importazione entrerà in vigore nel 2024, sembra che il governo stia già ritardando i permessi per l’importazione di mais OGM. I leader agricoli sono frustrati dalla nuova normativa e dichiarano di voler combattere contro il divieto, con la possibilità che la battaglia finisca davanti alla Corte Suprema.
Nuove restrizioni dell’UE possono mettere a rischio il commercio di prodotti lattiero-caseari con gli USA
La Commissione europea ha lavorato su una nuova serie di norme relative all’importazione di alcuni prodotti lattiero-caseari nell’UE e ha pubblicato i risultati di questi lavori lo scorso anno. Il nuovo regolamento entrerà in vigore nell’ottobre 2021 e introdurrà requisiti più rigorosi per l’importazione di prodotti lattiero-caseari, uova, carne, frutti di mare e alimenti composti come pizza, biscotti e prodotti da forno. Gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati che le nuove regole possano compromettere in modo critico l’esportazione di prodotti lattiero-caseari verso l’UE. I funzionari dell’industria statunitense sostengono che le spedizioni di prodotti lattiero-caseari sono già soggette a tariffe elevate e a restrizioni sulle licenze. Gli ulteriori requisiti introdotti dalla Commissione europea, come l’aumento delle ispezioni sull’afta epizootica e i nuovi sistemi di tracciamento dei registri, metteranno troppa pressione sui produttori.
Aumento delle esportazioni di latte da Australia e Nuova Zelanda a causa della domanda cinese
Tra gennaio e aprile 2021, l’Australia ha spedito un totale di 86.000 tonnellate metriche di latte sfuso e confezionato, con un aumento del 26,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Allo stesso tempo, la Nuova Zelanda ha esportato 94.000 tonnellate metriche degli stessi prodotti, con una crescita del 25,4% rispetto a gennaio-aprile 2020. Gli ordini di prodotti lattiero-caseari prodotti in Australia e Nuova Zelanda sono arrivati soprattutto dalla Cina, che ha aumentato gli acquisti della maggior parte dei prodotti lattiero-caseari. Nei primi quattro mesi del 2021, il Paese ha aumentato le spedizioni dall’Australia per il burro del 703% e per la SMP del 157% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Allo stesso tempo, la Nuova Zelanda ha aumentato le consegne alla Cina del 95,69% per il formaggio e del 75,11% per le proteine isolate del siero di latte. Tuttavia, gli esperti prevedono che le spedizioni di prodotti lattiero-caseari in Cina rallenteranno nella seconda metà del 2021.
Le importazioni alimentari globali potrebbero crescere del 12% quest’anno
La recente pubblicazione della FAO sulle prospettive alimentari riporta che le importazioni globali di prodotti alimentari e i relativi costi di spedizione ammonteranno a 1.715.000 miliardi di dollari nel 2021, in aumento rispetto agli 1.530.000 miliardi di dollari registrati nel 2020. L’anno scorso, il commercio agricolo si è espanso grazie alla resistenza dei consumi alimentari e del mercato internazionale durante la pandemia. L’aumento dei prezzi ha colpito soprattutto i Paesi più poveri e quelli che fanno maggiore affidamento sui prodotti alimentari importati. Secondo la FAO, l’indice del valore delle importazioni alimentari ha raggiunto il picco nel marzo 2021, a causa del continuo aumento dei costi di trasporto. Gli esperti prevedono che la domanda della Cina sarà determinante per l’andamento dei prezzi dei prodotti commercializzati a livello internazionale nel prossimo anno.
Il Regno Unito sostiene i produttori alimentari locali per incrementare le esportazioni
Il nuovo programma governativo del Regno Unito è stato lanciato per sostenere i produttori locali di alimenti e bevande nel potenziamento della loro strategia di esportazione globale. L’iniziativa prevede la collaborazione tra aziende con una vasta conoscenza ed esperienza nel commercio internazionale e imprenditori che si affacciano sul mercato delle esportazioni. Il programma sviluppato dal Dipartimento britannico per il commercio internazionale mira a migliorare le spedizioni agricole e a esplorare nuovi mercati. Nel 2020, le esportazioni di prodotti alimentari e bevande del Paese ammontavano a 21,3 miliardi di sterline, pertanto nella realtà post-Brexit il Regno Unito è costretto a cercare opportunità per ridurre le tariffe di esportazione e sostenere i posti di lavoro nel settore.