- Il G20 di Nuova Delhi ha discusso il ripristino dell’Accordo sui cereali.
- La Russia si è dichiarata pronta a rientrare nell’accordo, ma a una condizione.
- I colloqui per il ripristino dell’Accordo sui cereali sono in corso.
Ripresa dell’Accordo sui cereali
In occasione della riunione del G20 tenutasi a Nuova Delhi il 9-10 settembre 2023, è stato discusso il ripristino dell’Accordo sui cereali. Il gruppo di Paesi ha chiesto “un’attuazione piena, tempestiva ed efficace per garantire forniture immediate e ininterrotte di grano, prodotti alimentari e fertilizzanti/materie prime” sia dalla Russia che dall’Ucraina per soddisfare le esigenze dei Paesi del Sud globale.
Quali condizioni impone la Russia?
In risposta all’appello del G20, il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha annunciato che la Russia è pronta a rientrare nell’Accordo sui cereali. C’è una condizione: la Russia accetterà di rientrare nell’accordo solo quando saranno state prese tutte le misure necessarie per rimuovere gli ostacoli alle esportazioni russe di cereali e fertilizzanti. Sebbene l’Ucraina si opponga alla revoca delle sanzioni contro la Russia, Russia, Ucraina e Turchia intendono proseguire le discussioni sull’Accordo sui cereali. Secondo il Presidente turco, il rilancio dell’accordo non è impossibile.
Impatto dell’Accordo sui cereali sul mondo
L’Accordo sui cereali ha avuto un forte impatto sul mercato commerciale – l’Ucraina è uno dei maggiori fornitori di cereali al mondo e l’accesso dell’Ucraina ai porti del Mar Nero è stato bloccato dopo l’invasione della Russia. L’Accordo sui cereali regolava le esportazioni di grano dell’Ucraina dai porti del Mar Nero e la sua sospensione ha comportato un aumento dei prezzi dei cereali e dei semi oleosi e, di conseguenza, dei prezzi dei prodotti.
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