La siccità prevalente in Nord Africa influirà negativamente sulle rese cerealicole di quest’anno

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Foodcom Experts
29.05.2024
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La siccità prevalente in Nord Africa influirà negativamente sulle rese cerealicole di quest’anno
Sintesi
Indice
  • La mancanza di umidità in alcune regioni dell’Africa nord-occidentale ridurrà probabilmente le rese di grano nel 2024.
  • In Marocco, si prevede che le rese saranno fino al 25% inferiori alla media degli ultimi cinque anni.
  • In altre zone dell’Africa, le rese previste non differiscono significativamente dalla media.
  • Per la Tunisia, si prevede un aumento delle rese cerealicole fino al 10% grazie alle condizioni climatiche favorevoli.

Siccità in Nord Africa

Alcuni Paesi dell’Africa settentrionale occidentale stanno soffrendo per la siccità, in particolare ampie zone del Marocco e le regioni nord-occidentali dell’Algeria. Le notizie sono preoccupanti nel contesto delle previsioni dell’agenzia europea MARS (Monitoring Agricultural ResourceS). Prevedono un calo significativo dei raccolti di cereali in queste regioni del continente: in Marocco, il raccolto di grano sarà inferiore di quasi il 24% rispetto alla media degli ultimi cinque anni, e anche il raccolto di orzo dovrebbe essere inferiore del 25%.

Situazione nel resto dell’Africa

Nel resto dell’Africa, le fluttuazioni nel volume del raccolto previsto sono comprese tra l’1-3% nella maggior parte delle aree. In molte zone si prevedono rese superiori alla media. In Egitto prevalgono condizioni di raccolto favorevoli.

Sulla costa centrale e orientale dell’Algeria, le abbondanti piogge di febbraio e l’irrigazione intensiva hanno permesso alle colture di riprendersi dalla precedente siccità – le rese saranno leggermente superiori alla media. Previsioni simili valgono per la regione nord-orientale della Libia, mentre nella parte occidentale del Paese la crescita delle colture è stata ostacolata dal caldo di aprile.

Il raccolto più ricco di quest’anno è previsto in Tunisia: una distribuzione uniforme delle precipitazioni a fine febbraio e inizio marzo e le alte temperature hanno garantito un rapido sviluppo delle piante, portando a previsioni di rese superiori alla media: per il grano di quasi il 10% e per l’orzo di oltre il 3%.

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